1. Valutare la “potenzialità” attuale del sito

I siti web non sono tutti uguali e nel dire ciò non ci riferiamo certamente all’aspetto grafico. Intendiamo piuttosto riferirci al “valore” di un sito ovvero a come esso viene giudicato e considerato dai motori di ricerca. Poiché ogni sito inserito in un motore di ricerca è un sito “classificato” in una precisa posizione è pacifico dire allora che ogni sito è giudicato in base alle caratteristiche sue proprie che il motore di ricerca valuta mettendolo in relazione a tutti gli altri concorrenti classificati, con esso, nel database. Migliore è il posizionamento, maggiore è la considerazione di cui il sito gode da parte di quel motore di ricerca. E’ noto che Google attribuisce un voto (Page Rank), variabile da 1/10 a 10/10,ad ogni sito sul web che sia presente nel suo archivio. Siti con 10/10 sono Google stesso, la Microsoft, Adobe (la società proprietaria del software Photoshop) dunque siti ritenuti leader nei relativi settori. Se il sito ha un page rank da 1/10 a 4/10 non è il momento adatto per puntare alle parole chiave di maggiore spicco nel proprio mercato; il sito non è ancora competitivo, e raramente potrebbe raggiungere un tale scopo. Viceversa se il sito ha 5/10 o 6/10 allora ha ottime chances di poter diventare leader nel settore. Se il page rank è ancora più elevato (ipotesi assai difficile) allora tale obiettivo sarà ancora più alla portata. Che page rank possiede il vostro sito? In base a ciò decidete se puntare a parole chiave di primo piano o di nicchia. Il mercato di nicchia, pur essendo costituito da parole chiave di secondo piano, è comunque molto interessante perché molto spesso i siti si concentrano nel puntare sulle 3-4 parole chiave leader tralasciandone altre che magari possono portare centinaia o migliaia di utenti targettizzati sul sito.

1. Avviamento del sito

Da quanto tempo il sito è presente sui motori di ricerca? E’ un sito appena registrato? E’ un sito esistente da anni? Se il sito è stato registrato di recente è soggetto a restrizioni da parte dei motori di ricerca che premiano i siti che esistono da tempo, rispetto a quelli nuovi. Molti siti vengono creati con l’intento di essere reindirizzati su altri oppure scompaiono in breve tempo come delle meteore lasciando on line contenuti obosoleti per anni. I motori di ricerca “studiano” la vita dei siti e tengono in maggiore considerazione, premiandoli con migliori posizionamenti, quei siti online da almeno un anno. Il principio è che da più tempo un sito è su internet, maggiore è il livello di credibilità e di considerazione. Google, il cui algoritmo è particolarmente maligno, penalizza in molti casi i siti di nuova creazione inserendoli nella “sandbox” ovvero “insabbiando” la loro visibilità sul suo database per un periodo di circa un anno. Questo in modo da scartare a priori tutti i siti meteora o satelliti per valorizzare solo ed unicamente quelli meritevoli in base al suo giudizio.

1. Abbinare alle parole chiave fondamentali quelle complementari

Anche nel caso in cui il sito abbia tutti i presupposti per ambire ad un miglior posizionamento possibile (elevato page rank e alto tasso di link popularity, grande quantità di contenuti correlati ed originali, contenuti nuovi ed aggiornati ecc.) non si deve mai puntare alle sole parole chiave strategiche. Se avete individuato le 4-5 parole/frasi chiave strategiche che sono in grado di portare sul sito migliaia di utenti targettizzati, dovete sempre selezionare anche una quantità di parole chiave correlate, costituite da termini di secondo piano – o di nicchia. Questo perché la presenza nei contenuti e nei tag principali (title, h1, anchor text ecc.) in molte altre pagine del sito, aumenterà il fattore “rilevanza” del sito stesso che avrà conseguentemente maggiori chances di posizionarsi ai vertici.

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